Le accuse sono di epidemia colposa e omicidio colposo. Al Pio Albergo Trivulzio sono morti più di 300 anziani. La Procura chiede l’archiviazione delle indagini. Alle carenze e alle insufficienze che ci furono non si possono attribuire delle responsabilità.
Il Presidente Alessandro Azzoni dell’Associazione Felicita, nata dal Comitato Giustizia e Verità per le Vittime del Pio Albergo Trivulzio, dichiara:
“La notizia ci trova del tutto amareggiati. Attendiamo di conoscere le motivazioni. La nostra lotta per cercare verità e giustizia non si ferma qua. Ci sono state delle gravi carenze evidenziate dalla guardia di finanza, testimonianze dirette e fonti giornalistiche che hanno indagato. I parenti delle vittime non possono accontentarsi che la verità sia dichiarata indecidibile”.
Luigi Santangelo, avvocato dell’associazione, ha dichiarato:
“Sappiamo che ci sono difficoltà probatorie. La richiesta di archiviazione lascia grande amarezza. Le indagini hanno fatto emergere fatti molto gravi. Ci riserviamo di riesaminare le carte per capire se proporre opposizione.
La Procura ha riscontrato atteggiamenti della Dirigenza volta alla sottovalutazione del rischio e ad avere una finalità di non rendere noto ai parenti, degenti e operatori, la gravità dei fatti, come le mascherine che, contrariamente a quanto stabilito dalla commissione ATS della Regione Lombardia, si invitava a non usare. La Procura analizza difficoltà di prova del nesso causale che sono note e meritevoli di approfondimento.
Spetta a noi legali dei familiari valutare se fare opposizione e il GIP può disporre l’archiviazione, nuove indagini oppure imputazione coatta. Non è ancora finita”
Intervista al Presidente Alessandro Azzoni, Avvocato Luigi Santangelo, testimonianza di una parente di anziana deceduta al Pio Albergo Trivulzio.